TROPPO CATTIVI. (The Bad Guys - 2022)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Pierre Perifel
Storia originale di: Aaron Blabey
Sceneggiatura di: Etan Cohen
Prodotto da: Rebecca Huntley, Damon Ross
Produzione: DreamWorks Animation, Universal Pictures
Animazioni: DreamWorks Animation
Edizione Italiana: Universal Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 31 MARZO 2022
Ci sono degli animali che tutte le storie identificano come cattivi, da sempre, in qualunque ruolo sia dedicato a loro, e le storie di Aaron Blabey non fanno che sottolineare questa nomea, presentando un quintetto di animali dediti solo a cattive azioni.
Un lupo, un serpente, una tarantola, un piranha e uno squalo sono i protagonisti di questa vicenda. Un gruppo ben assortito di cattivi dediti a furti e non solo, ognuno con la propria vocazione/specializzazione ma soprattutto coscienti della loro immagine, di come la società li percepisce. Dopo l'ennesimo e classico furto in banca, si ritrovano additati dalla nuova governatrice come mediocri, non in grado si evolversi ed accettare sfide più grandi. Il gruppo allora deciderà di rubare il premio più importante che la città consegna al cittadino più buono. Un evento che invece cambierà completamente le vite di ogni componente del gruppo.
Con un incipit vicino al più classico Shrek, con la nomea che certe figure hanno da sempre all'interno di qualunque storia, l'autore cerca di dare una forma di riscatto a questi ultimi e porre qualche dubbio sugli opposti, quelle figure che generalmente invece ricoprono i ruoli più positivi. Un gioco delle parti che viene ulteriormente complicato da più cambi di casacca in più momenti della storia, così da tenere viva l'attenzione dello spettatore. Il ritmo imposto a tutto il film è comunque molto buono, con numerosi momenti d'azione ed inseguimenti al limite dell'assurdo quanto divertente, coadiuvato da una regia che tende a non lasciare quasi mai ferma la telecamera, imponendo anche delle movenze di tutti i personaggi volutamente scattanti, a velocità doppia in ogni gesto, quasi saltando le intercalazioni e alternando il tutto a momenti di stasi o rallenty.
Tutte scelte che vanno ad affiancarsi allo stile visivo imposto per questo progetto. Uno stile molto più vicino alle produzioni animate bidimensionali di qualche decennio fa, influenzato dal trend di questi ultimi anni, portato in auge da altre produzioni, cosa che impone una visione di insieme più sperimentale, che va oltre ai soli modelli CGI (3D). Ecco per cui quasi ogni frame è ricolmo di aggiunte ed effetti 2D, e lo stesso rendering presenta gradazioni o colori pieni molto puliti. Ma sono le animazioni a presentare le maggiori particolarità, con un ritorno anche estremizzato a quei movimenti elastici classici, esempio, dei Looney Tunes. Un'ottima scelta anche se non originalissima ma che finalmente si discosta dalle più classiche produzioni CG degli ultimi anni.
Il risultato è molto soddisfacente. Il ritmo e la storia, con tutti i loro twist, anche se piccoli e brevi, tengono alta l'attenzione degli spettatori. Un occhio di riguardo è stato posto anche ai più piccoli grazie ad una mimica spesso straripante. Una commedia d'azione che non presenta molti personaggi e, dunque, è facile empatizzare con i protagonisti, esplorati in quasi ogni loro sfaccettatura. L'esperienza con le produzioni più classiche e bidimensionali del regista sono molto ben visibili in tutta la produzione, il cui risultato è quasi un omaggio alle commedie di qualche decennio fa, lasciando qua e là anche qualche ammiccamento a film e personaggi iconici dello stesso genere.
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(The Bad Guys - 2022)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Pierre Perifel
Storia originale di:
Aaron Blabey
Sceneggiatura di:
Etan Cohen
Prodotto da:
Rebecca Huntley, Damon Ross
Produzione:
DreamWorks Animation, Universal Pictures
Animazioni:
DreamWorks Animation
Edizione Italiana:
Universal Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 31 MARZO 2022
Ci sono degli animali che tutte le storie identificano come cattivi, da sempre, in qualunque ruolo sia dedicato a loro, e le storie di Aaron Blabey non fanno che sottolineare questa nomea, presentando un quintetto di animali dediti solo a cattive azioni.
Un lupo, un serpente, una tarantola, un piranha e uno squalo sono i protagonisti di questa vicenda. Un gruppo ben assortito di cattivi dediti a furti e non solo, ognuno con la propria vocazione/specializzazione ma soprattutto coscienti della loro immagine, di come la società li percepisce. Dopo l'ennesimo e classico furto in banca, si ritrovano additati dalla nuova governatrice come mediocri, non in grado si evolversi ed accettare sfide più grandi. Il gruppo allora deciderà di rubare il premio più importante che la città consegna al cittadino più buono. Un evento che invece cambierà completamente le vite di ogni componente del gruppo.
Con un incipit vicino al più classico Shrek, con la nomea che certe figure hanno da sempre all'interno di qualunque storia, l'autore cerca di dare una forma di riscatto a questi ultimi e porre qualche dubbio sugli opposti, quelle figure che generalmente invece ricoprono i ruoli più positivi. Un gioco delle parti che viene ulteriormente complicato da più cambi di casacca in più momenti della storia, così da tenere viva l'attenzione dello spettatore. Il ritmo imposto a tutto il film è comunque molto buono, con numerosi momenti d'azione ed inseguimenti al limite dell'assurdo quanto divertente, coadiuvato da una regia che tende a non lasciare quasi mai ferma la telecamera, imponendo anche delle movenze di tutti i personaggi volutamente scattanti, a velocità doppia in ogni gesto, quasi saltando le intercalazioni e alternando il tutto a momenti di stasi o rallenty.
Tutte scelte che vanno ad affiancarsi allo stile visivo imposto per questo progetto. Uno stile molto più vicino alle produzioni animate bidimensionali di qualche decennio fa, influenzato dal trend di questi ultimi anni, portato in auge da altre produzioni, cosa che impone una visione di insieme più sperimentale, che va oltre ai soli modelli CGI (3D). Ecco per cui quasi ogni frame è ricolmo di aggiunte ed effetti 2D, e lo stesso rendering presenta gradazioni o colori pieni molto puliti. Ma sono le animazioni a presentare le maggiori particolarità, con un ritorno anche estremizzato a quei movimenti elastici classici, esempio, dei Looney Tunes. Un'ottima scelta anche se non originalissima ma che finalmente si discosta dalle più classiche produzioni CG degli ultimi anni.
Il risultato è molto soddisfacente. Il ritmo e la storia, con tutti i loro twist, anche se piccoli e brevi, tengono alta l'attenzione degli spettatori. Un occhio di riguardo è stato posto anche ai più piccoli grazie ad una mimica spesso straripante. Una commedia d'azione che non presenta molti personaggi e, dunque, è facile empatizzare con i protagonisti, esplorati in quasi ogni loro sfaccettatura. L'esperienza con le produzioni più classiche e bidimensionali del regista sono molto ben visibili in tutta la produzione, il cui risultato è quasi un omaggio alle commedie di qualche decennio fa, lasciando qua e là anche qualche ammiccamento a film e personaggi iconici dello stesso genere.